Sacerdote e uomo politico italiano. Compiuti gli
studi di Teologia all'università gregoriana (1898), entrò in
contatto con gli ambienti della Democrazia Cristiana. Tornato a Caltagirone, suo
paese natale, promosse un programma di rinnovamento economico per il Mezzogiorno
che lasciasse più spazio alle autonomie locali, alle piccole e medie
proprietà, sulla base di uno svincolamento dal controllo
assistenzialistico statale. Prosindaco di Caltagirone (1905-20) e vicepresidente
dell'Associazione dei comuni italiani (1915-24), dal 1915 al 1917 assunse la
segreteria della Giunta dell'Azione Cattolica e, caduto nel dopoguerra il
divieto imposto ai cattolici di adire alla vita politica, nel 1919
partecipò alla fondazione del Partito Popolare Italiano, divenendone
segretario. All'avvento del Fascismo nel 1922, riuscì a portare il
partito all'opposizione. Venne tuttavia sconfessato dal Vaticano, costretto alle
dimissioni e all'esilio, a Londra e poi a New York. Al rientro in Italia (1946),
proseguì l'attività politica e, contrario all'intervento dello
Stato in ambito economico, si batté a favore dell'autonomia, assumendo
posizioni fortemente polemiche nei confronti della sinistra. Senatore a vita
(1952), dal 1954 fu vicepresidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Tra
i suoi scritti, citiamo:
Italy and fascismo (1926),
Politics and
morality (1938),
Sul partito popolare italiano (3 volumi, 1956),
Mezzogiorno e classe dirigente (postumo, a cura di G. De Rosa, 1985)
(Caltagirone, Catania 1871 - Roma 1959).